I dolori muscolo-scheletrici colpiscono tutto il corpo, praticamente quasi la metà degli italiani e in particolare le donne.
Secondo orthoacademy.it
“Il dolore muscolo-scheletrico si conferma la tipologia di dolore più comune, ben più del mal di testa. [… i dati rivelano che i più colpiti sono i lavoratori d’ufficio.]
A soffrire di più a causa del dolore muscolo-scheletrico sono infatti
- coloro che lavorano alla scrivania (31% vs 26% dei lavoratori manuali),
- residenti nelle aree urbane (66% vs 22% dei residenti nelle aree rurali)
- e con un reddito elevato (43% vs 35% di chi ha un basso reddito)
- se genitori, il problema aumenta (58% vs 42% senza figli).
Chi ne soffre regolarmente manifesta il dolore muscolo-scheletrico in particolar modo a livello della schiena (31%), lombare (26%) e cervicale (24%). Le donne sono più soggette a soffrire di dolore alla schiena (36% vs 25%), lombalgia (30% vs 23%) e dolore cervicale (27% vs 20%).”
Un bel quadro non c’è che dire. Questo spiegherebbe, in parte, la corsa degli italiani a rimedi di ogni genere per questa tipologia di dolori.
Aggiungiamo le schiere di connazionali che frequentano palestre, piscine, centri specializzati, parchi e aree per fare jogging ed esercizi all’aria aperta come yoga e altre attività che rientrano nel cosiddetto wellness. Anche se io preferirei parlare di salutogenesi, termine che mi è più caro e che trovi spiegato in un post sui blocchi.
Affrontare i dolori muscolo-scheletrici con la Mindulness
Questa tipologia di dolori è fisicamente e psicologicamente stressante e il suo costante disagio può portare a rabbia e frustrazione verso se stessi e chi ci vive accanto.
Per uscire dal vago, ricordo che i dolori muscolo-scheletrici possono essere causati da disturbi a carico di articolazioni, ossa, muscoli, legamenti, tendini, borse o una combinazione di questi.
Inoltre parliamo di dolore cronico quando perdura per un periodo di 3-6 mesi, secondo la medicina ufficiale.
Mentre per alleviare il dolore acuto si possono utilizzare diversi trattamenti, queste opzioni sono solo alcuni dei tasselli necessari per risolvere il puzzle del dolore cronico.
È sempre più evidente che la pratica regolare della Mindfulness riduce l’esperienza del dolore, aiuta a costruire la resilienza e insegna le abilità necessarie per gestire questo tipo di dolore.
Nel 2015, Fadel Zeidan, Ph.D.(1) e i suoi colleghi hanno condotto uno studio per indagare l’efficacia della pratica della Mindfulness nella gestione del dolore.
Le immagini cerebrali dei partecipanti che avevano praticato Mindfulness come trattamento presentavano una minore attivazione nelle parti del cervello che gestiscono i messaggi del dolore.
Come sappiamo, gli esercizi di Mindfulness aiutano le persone a concentrare la mente e il corpo nel momento presente, senza giudicare il proprio stato mentale e fisico.
La pratica quotidiana della Mindfulness può essere utile per le persone che vivono con il dolore cronico, perché a volte al dolore associano pensieri ricorrenti che inducono uno stato di ansia, depressione, sconforto o rabbia come conseguenza dell’abitudine a volersi liberare del dolore, a combatterlo e non accettare che si manifesti.
Il risentimento che proviamo per essere vittime involontarie del dolore fisico può trasformarsi in uno stato di ansia costante, stress, desiderio di incolpare qualcuno o qualcosa per questa condizione che, in breve tempo, diventa la nostra vera identità alla quale, moltissimi, non vogliono rinunciare. Si crea un circolo vizioso, diventiamo criceti sulla ruota.
Questi pensieri sono comuni a chi è colpito da questa tipologia di dolori che influenzano l’umore e aumentano la percezione del dolore.
Per questo, riuscire a concentrarsi sul corpo, notando il respiro e le sensazioni corporee così come sono e rilassandolo può aiutare a gestire il dolore e a ridurre i sintomi.
In questo la meditazione Vipàssana, da cui la Mindfulness trae parte della sua origine, può aiutare molto.
Continua a seguire il blog se ti interessa conoscere di più sulla Mindfulness e la meditazione Vipàssana che fa parte del protocollo MBSR sul quale di basano i corsi del Centro Probenessere.
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Fadel Zeidan è professore associato presso il Dipartimento di Anestesiologia presso l’università della California – San Diego. Attualmente ricopre posizioni di leadership nel Centro UCSD per la Mindfulness, nel Centro UCSD per la Salute Integrativa, nell’Iniziativa per la Salute della Ricerca Psichedelica UCSD e nell’Istituto Mente e Vita.
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