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Effetti psico-fisici del cambio di stagione sull’organismo. Cosa fare?

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Sono molti gli effetti psico-fisici dovuti al cambio di stagione, cosa fare per porvi rimedio?

Tutti hanno sofferto almeno una volta nella vita di stanchezza e stress dovuti al cambio di stagione. Che sia in arrivo la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno, il cambiamento influenza pesantemente il nostro organismo. Il doversi adattare ad un nuovo clima, alla diversa lunghezza della giornata e a nuove abitudini di vita, può generare stress, stanchezza fisica e dolori fisici.

Malesseri diffusi, che colpiscono quasi tutti: all’86% degli italiani – 35 milioni di persone tra i 18 e i 70 anni – capita infatti di soffrire dal punto di vista fisico o psicologico, per il cambio di stagione. Con un 32% che dichiara di risentirne sempre o quasi. La categoria più colpita? Le donne tra 35 e i 54 anni dove la percentuale di chi ne risente supera il 90%.

Gli effetti psico-fisici del cambio di stagione, uno studio:
“Vediamo adesso, nel dettaglio, quali sono le manifestazioni più diffuse. Il 64% degli italiani tende ad avvertire un maggiore senso di stanchezza e spossatezza (52%). Molto comuni anche i disturbi legati al sonno, tanto che il 38% degli intervistati ha problemi di insonnia. I più giovani (under 24) tendono a soffrire di più di irritabilità (40%) e malumore (37%) rispetto al resto degli italiani (accusano questi sintomi, rispettivamente il 30% e il 32% del campione). E se l’ansia è un sentimento che provano con maggior frequenza il 21% degli italiani in questo periodo, la percentuale sale al25% per le donne, soprattutto nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni (29%).” Dal quotidiano il Messaggero

Cosa succede al nostro interno?

Esistono dei periodi dell’anno in cui i cambiamenti che avvengono nel clima si ripercuotono anche nel metabolismo e nella mente di chi è particolarmente sensibile a questo tipo di modifiche. Stress e malanni di stagione compaiono ripetutamente.

Diminuiscono le ore di luce, influenzando i ritmi circadiani, cambia l’ambiente esterno, con sbalzi di temperatura e di umidità, cambiano le nostre abitudini e di conseguenza anche l’organismo si trova “costretto” a subire un cambiamento con il variare delle stagioni. Ma non sempre lo fa senza protestare.

Il cambio, infatti, può dare origine al cosiddetto disordine affettivo stagionale che si manifesta attraverso sintomi come stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia. Possono insorgere anche dolori articolari, veri e propri squilibri d’organo o problemi nel ciclo veglia-sonno.

In queste fasi, il nostro corpo dovrebbe essere capace di adattarsi ai cambiamenti, ma in verità capita molto spesso che gli squilibri ormonali influiscano sulla buona riuscita di questo intento. Ma quanto dura questa instabilità da cambio di stagione?

I sintomi tipici del cambio di stagione

I sintomi tipici del cambio di stagione possono durare qualche giorno o protrarsi anche per un periodo relativamente lungo, in base alla capacità di reazione del corpo ad abituarsi al nuovo ritmo circadiano.

Davanti a quello che dal nostro organismo e dalla nostra mente può essere colto come un vero terremoto, stress e malanni di stagione si presentano in questo modo:

  • sonnolenza e stanchezza diffusa, che può sfociare fino all’astenia (la completa assenza di forze fisiche e mentali);
  • accumulo di ansia e stress, che a lungo andare può portare ad un aumento della tensione muscolare e dei livelli di ormoni come la dopamina e il cortisolo, profondamente legati allo stress. Una delle conseguenze più dirette è il mal di testa o sintomi legati all’aspetto esteriore, come la perdita di capelli e la loro fragilità.
  • peggioramento del tono dell’umore. Si sostiene, infatti, che il cambio di stagione sia una fase di passaggio cui corrisponde un abbassamento dei livelli di serotonina;
  • alterazioni del ciclo sonno-veglia, dovuti ad un innalzamento dei livelli di melatonina, l’ormone che regola i ritmi circadiani;
  • sistema immunitario in difficoltà. In autunno, le difese sono evidentemente indebolite dal calare delle temperature, mentre in primavera possono abbassarsi per via dello stress o come accumulo di altri sintomi, come la stanchezza primaverile. In ogni caso, si possono verificare con maggiore incidenza casi di influenza e raffreddore, insieme ad altri malanni stagionali;
  • periodi di inappetenza o di fame nervosa, quest’ultima correlata al fatto che se non si riposa bene l’organismo risulta più bisognoso di carboidrati, zuccheri e altri cibi che potrebbero farci sgarrare dalla dieta per dimagrire;
  • problemi di intestino, che vanno dalla sindrome del colon irritabile e meteorismo, ai casi di stipsi. Disagi che hanno spesso in comune lo squilibrio della flora batterica intestinale.

La ricerca scientifica

Secondo una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Manchester, guidati dal professor Dixon, le credenze popolari associate alla meteoropatia avrebbero un fondamento scientifico.

Lo studio, denominato Cloudy with a chance of pain, ha preso in esame circa 13000 cittadini inglesi provenienti da tutto il Regno Unito che convivono con dolore cronico, in particolare pazienti con artrite, per un periodo di osservazione di 14 mesi.

Ad ognuno di loro è stato chiesto di registrare giornalmente, tramite un’App creata appositamente, ogni cambiamento di percezione nel dolore avvertito, anche il più lieve, e di descriverlo in modo preciso. Contemporaneamente, un rilevatore GPS ha registrato costantemente la loro posizione e le condizioni meteorologiche in atto nel momento in cui venivano indicati i cambiamenti.

I risultati della ricerca

Al termine dell’osservazione e dopo un’attenta analisi dei tantissimi dati raccolti è emerso che il meteo possa davvero condizionare la percezione del dolore per determinate patologie.

In ordine di incidenza, sarebbero in particolare l’alta percentuale di umidità, condizioni di bassa pressione e tempo molto ventilato le condizioni meteorologiche più frequenti in giornate in cui i pazienti hanno detto di provare più dolore.

Lo Shiatsu e i “malanni” da stagione

Ritorniamo all’inizio: Stress e malanni da cambio di stagione. Cosa fare?

E’ possibile rispondere a questo cambio stagione stando nel proprio corpo al meglio, eliminando i dolori e riequilibrando le energie.

In questa situazione di disequilibrio interno e di difficoltà ad adattare le attività del nostro organismo agli stimoli esterni, il trattamento Shiatsu può esserci d’aiuto, senza l’uso di farmaci e in modo del tutto naturale.

Sapevi che da studi scientifici sullo stress l’alleato migliore per il benessere dell’organismo, del sistema immunitario e della riduzione dello stress è il “riposo rigenerante” del Massaggio?

Lo Shiatsu è un’ottima soluzione per stimolare il nostro organismo ad attivare efficacemente le nostre difese, aiutando a prevenire l’abbassamento delle difese immunitarie, i dolori articolari o post traumatici che si evidenziano con l’umidità, bassa pressione e vento, la stanchezza psicofisica e le infiammazioni in generale.

Il trattamento Shiatsu aiuta a sollecitare la capacità adattativa del nostro corpo/mente per riprendere la sua regolare attività sia fisica che emozionale, promuovendo il recupero e il sostegno.

Di conseguenza, grazie a questa rinnovata e sostenuta capacità di adattamento, i fastidiosi sintomi del cambio di stagione si attenuano o spariscono del tutto. E ottieni un sollievo immediato e duraturo nel tempo!

Per saperne di più sulle infinite potenzialità dello Shiatsu e su come può esserti utile nella vita in generale, puoi continuare a visitare il mio blog e leggere i numerosi articoli a riguardo.  Se invece vuoi prenotare un trattamento, scrivimi pure, sarò felice di risponderti!

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Operatore e Insegnante di Shiatsu I.R.T.E.
Istruttore A.I.M. di protocolli mindfulness based (MBSR) per privati e aziende.

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