Ciao. Mi chiamo Diego Pedrazzoli.
Dal 2002 mi occupo di riduzione dello stress. Sostengo la vitalità delle persone con un metodo naturale e progressivo che genera rilassamento profondo e risolve problematiche emozionali o fisiche, anche croniche stress correlate.
Come sono arrivato a questo? Diciamo che l’ho presa un po’ larga..
Sono laureato in Giurisprudenza e con un Master in gestione delle Risorse Umane; mi sono occupato per 10 anni di formazione e selezione di Risorse Umane all’interno di multinazionali dei settori chimico, farmaceutico, alimentare e della consulenza aziendale.
Durante la mia ultima esperienza “aziendale”, in Boyden research, una delle più grosse aziende mondiali nel settore dell’executive search/head hunting, passavo il tempo a frequentare e valutare professionalmente quadri e dirigenti di società per lo più multinazionali.
Una chiacchiera tira l’altra e così mi sono accorto che il tratto comune che caratterizzava queste persone dalla comprovata e lunga esperienza professionale era una vita soffocante, frenetica, spesso dimentica della famiglia e di se’, totalmente orientata dallo stress!
Entrandoci in confidenza, mi permettevano poi di scoprire quanto era lungo l’elenco delle problematiche psico-fisiche stress correlate: c’era chi mi parlava di disturbi del sonno, chi di sofferenze muscolo scheletriche, spesso cronicizzate, chi di patologie gastrointestinali, chi di squilibri nervosi o emozionali, ecc.. insomma un bel quadretto di disagi generati da scelte di vita, più o meno consapevoli, orientate dall’ansia da risultato!
La maggior parte di essi godeva poi di assicurazioni che permettevano di essere gratuitamente sottoposti ad una miriade di esami la maggior parte dei quali davano esiti negativi per la medicina convenzionale. Però i problemi c’erano, ed erano evidenti! Eppure venivano trattati come malati immaginari.
E, parliamoci chiaro, anche io in quel momento, facevo parte di quel mondo professionale e avevo più o meno le mie belle gatte da pelare in fatto di stress e di sintomi ad esso collegati.
Un brutto periodo
In più la mia vita dai 21 ai 28 anni è stata purtroppo segnata da grandi lutti famigliari e quindi di robe da metabolizzare e da smazzare ne avevo parecchie. In sostanza c’era parecchia sofferenza e irrequietudine dentro di me.
Rabbia, angoscia, tristezza, attacchi di panico, dolori fisici strani mi accompagnavano con molta frequenza.
Anche io facevo esami, decine di esami e non risultava nulla. “E’ solo stress!” Un altro malato immaginario.
Mi chiedevo: “ci sarà pure un modo in cui posso aiutare me stesso e gli altri che soffrono come me? Come mai nel mio mondo professionale sono così tanti e la medicina tradizionale non ha soluzioni o risposte”?
Non capivo: avevo un ottimo lavoro, grandi possibilità di carriera, una vita privata soddisfacente ma dentro di me ero perso. O meglio, mi sentivo perso. E questo sentirmi perso era evidentemente foriero di tutta una serie di sintomi psico-fisici.
In realtà e col senno di poi, devo però ringraziare quel mio stato d’animo poichè denunciava la nascita di un piccolo e nuovo germoglio, una nuova voce dentro di me.
Una nuova voce interna:
In quello stesso periodo stavo infatti concludendo il mio percorso triennale formativo nello Shiatsu, che avevo intrapreso su consiglio di un’amica, per cercare di porre rimedio a quella condizione di vuoto interiore a cui mi riferivo prima e avevo iniziato ad interessarmi alla meditazione Vipassana, “regina” dell’ascolto e della visione profonda.
Devo dire grazie alla vita, perché mai incontri furono più trasformatori! Evolutivamente parlando. Questi incontri mi diedero infatti la possibilità di iniziare a percepire nella mia intimità che un approccio alla vita differente, più centrato, più orientato verso i miei intimi bisogni, più che sugli obiettivi, potesse esistere.
Le stesse persone che incontravo durante i corsi, i seminari e i ritiri alimentavano questa nuova percezione. Un modello diverso era possibile!
C’era però un problema: da un lato sentivo la necessità di trasformare la mia vita, dall’altro, come tutti, avevo a che fare con le mie sovrastrutture mentali, salvifiche in certi periodi della mia vita e proprio per questo difficili da governare o rinnovare.
Come mi sentivo?
Stavo male intimamente, avevo incontrato una strada nuova, un nuovo modo di considerare “la cura” però le mie sovrastrutture non erano molto propense nel percorrerla. Così iniziai con i farmaci per alleviare appunto la sofferenza che mi accompagnava sotto forma emotiva e fisica.
Mi ricordo però che dopo poco tempo di antidepressivi e stabilizzatori dell’umore capii che quella non era la mia strada, non mi sentivo più me stesso.
Così buttai tutto nel bidone e decisi di riprendere in mano la mia vita con le forze di cui disponevo, le competenze che avevo acquisito grazie alla formazione intrapresa e la nuova voce interna che cresceva invitandomi ad accogliermi così come ero nel momento in cui ero, senza desiderare nulla di diverso da ciò.
Decisi di iniziare a ricevere trattamenti shiatsu settimanalmente, attraverso i quali ho potuto sperimentare che le forze non mi mancavano. Anzi più stavo in contatto con la sofferenza, la accoglievo e ci parlavo, si sono anche un po’ matto, fieramente matto, più sentivo energia e vitalità che crescevano in me.
Lo shiatsu è uno strumento di sostegno psico-fisico dalle potenzialità infinite, mi predisponeva a stare calmo nella tempesta dei miei stati d’animo da un lato e lavorava contemporaneamente sui sintomi fisici dall’altro.
Più mi osservavo nel mentre della mia vita, notando i miei comportamenti, le parole, gli umori e in questo sia lo shiatsu che la meditazione aiutano tantissimo, più emergevano i modelli delle mie sovrastrutture mentali che mi governavano, spesso inconsciamente. Il cosiddetto “pilota automatico”!
E più vedevo queste sovrastrutture all’opera più mi rendevo conto che non mi appartenevano. Non era più roba mia. Nel profondo di me stesso. Mi erano servite, mi avevano salvato, ma ora era il momento di toglierle il comando, di integrarle con altri aspetti di me che chiedevano, supplicavano spazio.
In questo modo ho potuto intuire esperienzialmente il valore della consapevolezza in un processo di guarigione e il potenziale evolutivo della stessa.
Mi ritrovai così a ripensare alla domanda che mi ero fatto anni prima, te la ricordi? “Chissà se esiste un modo per far star meglio me e gli altri? “.
Ecco la risposta:
Mettere a disposizione degli esseri che soffrono un metodo che nasce dalle tecniche e dalle discipline che mi avevano portato a star meglio con me stesso!
Da quel momento ho dovuto cambiare molte scarpe, permettimi la metafora, perché di strada ne ho fatta davvero tanta. Era il 2002!
Così, abbandonato il mio lavoro precedente, ho iniziato ad occuparmi solamente di gestione e riduzione dello stress, dedicandomi a tramandare le tecniche che mi ha “sanato” dalla mia vita precedente e da tutto lo stress e la sofferenza che avevo, più o meno consapevolmente, accumulato.
Non pensare però che io sia diventato immune allo stress. Ora continuo ad accumularlo, come tutti noi, vista l’epoca e la società in cui viviamo, ma ho imparato a gestirlo e a ridurne gli effetti!
Lo stress ci accompagnerà sempre, non ci saremmo evoluti come esseri umani senza gli stressor, il problema non è lo stress in se’ ma la sofferenza psico-fisica che ne deriva, che invece può essere alleviata. E in questo, credimi, posso aiutarti molto!
Perchè sono così sicuro di poterti aiutare?
Perchè dopo circa 14580 trattamenti eseguiti e un migliaio di persone formate penso di poter dire di essermi fatto una certa esperienza sul come affrontare e ridurre lo stress!
Gli studi che hanno sostenuto la mia scelta
(e mi consentono ora di sostenerti nella riduzione del tuo stress)
Dopo il diploma triennale di Operatore Shiatsu, conseguito presso l’Istituto Ricerche e Terapie Energetiche (IRTE) del Dr. Fabio Zagato, supero l’esame per l’ammissione al Rios (Registro italiano operatori shiatsu) e divento quindi socio professionista attestato della Fisieo (Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e operatori) e mi specializzo con il Master biennale in Medicina Tradizionale Cinese e Psicosomatica di IRTE (2002-2004).
2004 decido di arricchire il mio ambito d’intervento nel sostegno energetico e così partecipo a numerosi seminari e corsi in Italia e all’estero approfondendo da un lato lo studio delle tecniche corporee orientali lavorando con maestri del calibro di Kazutami Namikoshi, Saul Goodman, Shigeru Onoda, Peter Itin e Edward Tripp e, dall’altro, l’apprendimento della medicina tradizionale cinese e dei suoi metodi valutativi grazie agli insegnamenti d’Elisabeth Rochat De La Valee, Giulia boschi, Carlo di Stanislao e Maurizio Parini.
2006 partecipo al mio primo ritiro lungo e silenzioso di meditazione Vipassana, dieci giorni. Una fatica tremenda arrivare alla fine! Ma ci sono riuscito e mai esperienza è stata più nutriente e trasformativa nella mia vita! Da allora di ritiri ne ho fatti un bel po’… Direi che sono un ricercatore meditante o un meditatore ricercante (vedi tu come più ti aggrada) a tutti gli effetti!
2009 ottengo il diploma per il corso biennale OTMO (operatore di tecniche di massaggio orientale) della regione Lombardia.
2010, grazie ad un biennio d’apprendistato per insegnanti, sono abilitato all’insegnamento professionale dello Shiatsu dalla scuola IRTE e dalla Fisieo per il primo anno del corso professionale triennale.
2014 ottengo, al termine del percorso di ritiri esperienziali e studi, il diploma di istruttore per il protocollo MBSR (mindfulness based stress reduction) da AIM (associazione italiana mindfulness).
2016 nasce mio figlio Mattia, momento speciale e unico della mia vita e grande percorso di studio viscerale ed esperienziale per diventare genitore un po’ più consapevole delle proprie sovrastrutture mentali e miserie in generale, genetiche e non, al fine di evitare che gli effetti delle stesse possano troppo influenzare la sua crescita!
2019, grazie ad un biennio d’apprendistato per insegnanti, sono abilitato all’insegnamento professionale dello Shiatsu dalla scuola IRTE e dalla Fisieo per il secondo anno del corso professionale triennale.
2020 ottengo il diploma di istruttore per il programma di Interpersonal Mindfulness (Mindfulness relazionale) grazie al percorso di ritiri esperienziali e studi condotto con AIM e Metta programs (insight dialogue community).
Questo per il momento è tutto!
Cosa faccio per ridurre lo stress
Mi occupo di tecniche ad approccio sistemico basate su principi di consapevolezza, le utilizzo e le insegno: trattamenti a mediazione corporea (shiatsu) e corsi formativi professionali e amatoriali (shiatsu e mindfulness).
Come
Utilizzo pratiche naturali, energetiche e meditative, che favoriscono e stimolano la Salutogenesi utilizzando metodi rintracciabili nella natura stessa e nei suoi processi vitali.
In che modo posso aiutarti a ridurre lo stress
Lavoro sia sul corpo che sulla mente. Intendendo il lavoro sulla mente come centrato sul potenziamento della consapevolezza e la gestione emozionale, degli stati d’animo e non quindi come psicologico o analitico, materie che non mi competono.
A differenza di chi si occupa di gestione dello stress in modo generico, il mio metodo, Probenessere, è specifico e autonomo perché agisce simultaneamente su tre livelli: emozioni, corpo, vitalità.
Questo per te significa:
- riequilibrare gli aspetti energetici della vita come sonno, forza e vitalità,
- migliorare o risolvere problematiche fisiche anche croniche,
- riprendere contatto con le proprie emozioni e imparare a gestirle.
Il mio metodo non sopprime i sintomi, bensì ricerca la vera causa che li genera e interviene senza medicinali, in modo naturale, controllato e non invasivo.
Il mio luogo
PROBENESSERE è il Centro per la Riduzione dello Stress a Ravenna.
Si rivolge a chi desidera ritrovare se’ stesso, la propria serenità e uno stato di accresciuto benessere psico-fisico.
L’ intenzione che mi ha spinto a creare questo luogo di pace, accoglimento e trasformazione è duplice: da un lato aiutare le persone a riprendere in mano la propria vita, il proprio Centro, sostenendoli nel ri-equilibrio di problematiche psico-fisiche, anche croniche; dall’altro educarle ad un atteggiamento non reattivo, più sereno ed equanime basato sulla consapevolezza di se stessi.