In questo articolo cercherò di affrontare il tema dell’ansia e dei sintomi e mentali che la caratterizzano. Lo scopo principale è anche di tentare di demistificare questo termine che viene associato ai comportamenti più diversi, trasformandolo in una specie di chiave per tutte le porte.
Sei nervosa? Soffri d’ansia. Rispondi di scatto? Sei ansiosa. Ti agiti per niente? Sei preda dell’ansia.
Come vedi, basta richiamare alla memoria alcune delle frasi che pronunciamo d’istinto per scoprire quanto ansia, stress o depressione siano presenti nel nostro vocabolario quotidiano; erroneamente li consideriamo sinonimi e in grado di definire ciò che proviamo.
A sostegno del fatto che è di moda parlare di ansia, stress o depressione, basta citare i dati degli organismi “ufficiali”: tutti confermano che milioni di persone nel mondo sono “affette da disturbi della sfera emotiva”.
Ciò ci permette di affermare che vivere nell’asia sia una condizione che la maggioranza considera normale.
In un certo senso, può essere un sollievo convincersi che non siamo affetti da patologie gravi o che siamo pazzi, ma semplicemente soffriamo di un disturbo che può essere trattato attraverso un adeguato periodo di riposo e l’assunzione di qualche pillola.
Ecco gli argomenti di questo articolo sui sintomi fisici e mentali dell’ansia.
Elenco degli argomenti (clicca per chiudere)
- Cos’è l’ansia?
- Attenzione ai numeri sull’ansia
- Cosa significa ansia?
- Cosa significa essere ansiosi
- Donne e ansia
- Perché siamo agitati?
- Ansia: sintomi fisici e mentali
- Quali sono i più comuni sintomi fisici dell’ansia?
- Quali sono i più comuni sintomi mentali dell’ansia?
- Come posso gestire l’ansia in modo efficace?
- Quali sono i trattamenti disponibili per l’ansia?
- L’ansia può influire sulla mia salute fisica?
- Come posso riconoscere se ho un disturbo d’ansia?
- Quali sono le differenze tra l’ansia e la depressione?
- Ci sono tecniche di rilassamento che posso provare per ridurre l’ansia?
- Come posso aiutare una persona cara che soffre di ansia?
- Conclusione
Cos’è l’ansia?
Ho già scritto in varie occasioni sull’ansia. In questo articolo intendo utilizzare una definizione tratta da un documento che puoi scaricare e leggere anche tu e che trovi citato nelle fonti.
“L’ansia è un termine di cui tutti siamo convinti di conoscere il significato, anche se poi compaiono difficoltà quando si cerca di darne una definizione precisa. Sicuramente appartiene alla sfera dell’affettività ed è un’emozione o un sentimento che può avere intensità o cause diverse; l’ansia è una condizione fisiologica e psicologica non anormale in sé, …Il problema cruciale è distinguere tra ansia normale e ansia patologica. L’ansia normale è un fenomeno importante per la nostra sopravvivenza, uno stato di allerta psichica con attivazione generalizzata delle risorse individuali, diretta contro uno stimolo ben conosciuto e reale. L’ansia normale è dunque una reazione d’allarme che non solo non interferisce negativamente, ma al contrario potenzia le capacità operative del soggetto nel risolvere una situazione. ” (1)
In breve, l’ansia è una risposta emotiva e fisiologica caratterizzata da una sensazione di preoccupazione, paura o tensione che si manifesta di fronte a situazioni percepite come minacciose o stressanti. È una reazione naturale del corpo di fronte a situazioni che possono mettere a rischio la nostra sicurezza o benessere.
Attenzione ai numeri sull’ansia
Possiamo affermare con certezza che essere esposti costantemente a un tipo di notizie “allarmistiche” non influenzi la nostra percezione della “nostra” realtà?
Un esempio di informazione che potrebbe attivare due risposte contrastanti è la seguente:
“Sono 8,5 milioni, gli italiani che almeno una volta nella vita hanno sofferto di disturbi d'ansia, la patologia psichiatrica più comune nel nostro Paese.”
Le testimonianze di molti dei miei clienti che si sono rivolti a specialisti, confermano ulteriormente questa realtà: tutti concordano sul fatto che le cause dell’ansia possono essere complesse e variano da individuo a individuo.
Tuttavia, questa definizione generica, potrebbe sembrare paradossale, ci rassicura poiché ci fa automaticamente rientrare nella categoria dei “pazienti”, rafforza il senso di appartenenza ad una “categoria di persone diverse che “hanno” una malattia”.
Da qui, l’immagine mentale di noi stessi acquisirà un nuovo ruolo, quello di individui ansiosi, ruolo che si aggiungerà agli altri che definiscono la nostra personalità. In conseguenza di ciò, potremmo diventare consumatori di ansiolitici, antidepressivi, sonniferi e ogni sorta di cura miracolosa.
Cosa significa ansia?
Se hai letto l’articolo sull’eco-mindfulness, capirai perché anche l’ansia, può essere una “parola passepartout”, buona per tutti gli usi, da associare a comportamenti standard delle persone, per trasformare una parola sola in una “malattia” che affligge tutti.
Da questo approccio nascono una serie di termini associati a disturbi che nel corso della vita ogni essere umano ha provato, prima o poi. In questo modo, usando la tecnica della cartomante, basta citare un disturbo generico perché chiunque vi si possa riconoscere anche solo in parte.
Con ciò non intendo affermare che l’ansia “non esiste” e non è una condizione psichica. Voglio portare l’attenzione su come un termine, nella società attuale, possa essere impiegato per “raggruppare” il più alto numero di individui possibile.
Prova a leggere questo elenco e nei commenti dimmi se non hai mai sofferto di uno di essi:
- Ansia da prestazione
- Ansia generalizzata
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo da attacchi di panico
- Fobia sociale
- Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
- Disturbo di panico
- Disturbo d’ansia di separazione
- Ansia anticipatoria
- Ansia notturna
- Ansia da separazione
- Ansia di valutazione
- Ansia esistenziale
- Ansia da malattia
- Ansia da volo
- Ansia da prestazione sessuale
- Ansia somatizzata
- Ansia da abbandono
- Ansia da decisione
L’etimologia della parola “ansia” ci porta alla lingua latina. La parola latina originale è “anxius”, che significa “angosciato”, “inquieto” o “agitato”.
Questo termine deriva a sua volta dal verbo “angere”, che significa “stringere”, “stritolare” o “opprimere”.
Quindi, l’ansia è associata a una sensazione di oppressione o tensione, cioè manifestazioni somatiche che riflettono l’agitazione e l’inquietudine che spesso accompagnano questo stato emotivo.
Cosa significa essere ansiosi
Prima di esaminare i sintomi dell’ansia, cerchiamo di comprendere le sue cause; potrebbe aiutarci a chiamare le cose con il loro nome e a ridimensionare un po’ l’enfasi che spesso viene attribuita all’ansia.
In primo luogo, dobbiamo fare chiarezza su un punto: dire che siamo agitati a causa dell’ansia è una contraddizione. Come suggerisce l’etimologia stessa della parola “ansia”, è come dire che siamo agitati perché siamo agitati!
Inoltre, affermare di soffrire di ansia ci porta a convincerci che in qualche modo siamo “malati”, quindi dobbiamo sottoporci a una cura per guarire.
A ciò si aggiunge l’idea comune che l’ansia sia un disturbo mentale. Ancora oggi, molti associano il concetto di “disturbo mentale” con la pazzia, un’idea antiquata e infondata.
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Donne e ansia
Non dobbiamo dimenticare lo stigma sociale associato non all’ansia in sé, ma ai disturbi mentali. È importante essere consapevoli di questo.
Sebbene le donne abbiano un rischio doppio di soffrire di ansia rispetto agli uomini, i disturbi mentali sono più democratici e colpiscono entrambi i sessi.
Finché una donna “soffre” di una forma generica di ansia, questa condizione rientra in ciò che la società accetta in base a studi e ricerche.
Tuttavia, quando l’ansia viene “diagnosticata” come disturbo della sfera psichica, lo stigma sociale associato alle “malattie mentali” finisce per condizionare i rapporti interpersonali, specialmente in ambito familiare.
Infatti, all’interno di una relazione di coppia, le donne che soffrono di ansia sono particolarmente a rischio di essere considerate responsabili di comportamenti caratterizzati da incomprensione, abusi psicologici e fisici.
Questa dinamica può essere attribuita alla mancanza di consapevolezza riguardo all’ansia come disturbo legittimo, contribuendo a uno stigma sociale che può alimentare un ambiente poco favorevole anche sul posto di lavoro.
Perché siamo agitati?
Tornando al significato di ansia, ecco alcuni fattori comuni che possono contribuire all’ansia:
- Disfunzioni chimiche nel cervello: squilibri nei neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina e il GABA (Gamma-AminoButyric Acid), possono influenzare l’umore e la regolazione dell’ansia.
- Eventi stressanti o traumi: esperienze traumatiche o situazioni stressanti possono innescare o peggiorare i sintomi di ansia.
- Stimolazione eccessiva: L’eccessiva e ripetuta esposizione a stimoli come rumori forti, luoghi affollati o stimolazione visiva intensa può rendere le persone agitate.
- Fattori genetici: l’ansia può essere influenzata da fattori genetici, con una predisposizione familiare a sviluppare il disturbo.
- Stili di vita e abitudini: l’uso eccessivo di sostanze come alcol o caffeina, una dieta squilibrata, la mancanza di attività fisica e un sonno insufficiente possono contribuire ad alimentare un costante stato di agitazione.
- Effetti collaterali di farmaci o sostanze: Alcuni farmaci o sostanze possono causare agitazione come effetto collaterale.
- Stress: Lo stress e agitazione sono praticamente inseparabili. Situazioni stressanti come problemi finanziari, pressioni lavorative, conflitti personali possono scatenare una risposta di agitazione.
- Preoccupazione e ipervigilanza: Quando siamo costantemente preoccupati o ipervigilanti, il nostro sistema nervoso può rimanere in uno stato di allerta, causando un senso di agitazione, spesso riassunto dal termine stress.
Se hai letto attentamente l’elenco di cause dell’ansia, hai certamente compreso che preoccuparsi di trovare rimedi e cure prima di aver individuato le cause spesso contribuisce ad alimentare lo stato di agitazione.
Ansia: sintomi fisici e mentali
Durante le sessioni di Shiatsu e i corsi MBSR, mi vengono poste diverse domande relative all’ansia, ai sintomi fisici e mentali e come affrontarli.
Perciò per rispondere in modo esauriente e breve ecco le domande più frequenti e le relative risposte.
Quali sono i più comuni sintomi fisici dell’ansia?
Le più comuni manifestazioni somatiche dell’ansia possono includere palpitazioni, sudorazione fredda o mani e piedi bagnati, bocca asciutta, tremori, respiro affannato, tensione o dolenzia muscolare, vertigini o sensazione di sbandamento, disturbi gastrointestinali, sensazione di oppressione al petto, nodo alla gola, facile affaticabilità, irrequietezza, disturbi legati al sonno.
Quali sono i più comuni sintomi mentali dell’ansia?
Tra le manifestazioni psichiche più comuni troviamo:
tendenza a “vivere nel futuro”, preoccupazione eccessiva, tendenza ad anticipare sempre gli avvenimenti, agitazione, smania di successo-di affermazione personale, iper-vigilanza/controllo, insonnia o disturbi del sonno, pensieri catastrofici, sensazione di perdita di controllo, evitamento di situazioni temute, essere colti facilmente di sorpresa, tensione psichica costante.
Come posso gestire l’ansia in modo efficace?
Alcuni modi efficaci per gestire l’ansia possono includere la pratica di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, l’esercizio fisico regolare, la limitazione del consumo di caffeina e alcol, il sonno di qualità e la ricerca di supporto da parte di amici e familiari.
Quali sono i trattamenti disponibili per l’ansia?
I trattamenti per l’ansia possono includere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia farmacologica, la terapia di gruppo e altre terapie complementari o alternative come le tecniche di rilassamento, la meditazione, l’agopuntura, lo shiatsu o la fitoterapia.
L’ansia può influire sulla mia salute fisica?
Sì, l’ansia può influire sulla salute fisica. Può causare problemi come l’ipertensione, tensione muscolare e nervosa, disturbi del sonno, problemi gastrointestinali, ridotta immunità e aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Come posso riconoscere se ho un disturbo d’ansia?
Se sospetti di avere un disturbo d’ansia, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione accurata. Alcuni segni comuni di un disturbo d’ansia includono preoccupazioni eccessive, paura irrazionale, evitamento di situazioni temute e sintomi fisici persistenti.
Quali sono le differenze tra l’ansia e la depressione?
L’ansia e la depressione sono due condizioni distinte. L’ansia si caratterizza per preoccupazioni eccessive e una risposta di allarme, mentre la depressione è caratterizzata da tristezza persistente, perdita di interesse e piacere nelle attività quotidiane. Da un lato c’è un iper-attivazione energetica (ansia), dall’altra una ipo-attivazione (depressione), se mi consentite i termini.
Ci sono tecniche di rilassamento che posso provare per ridurre l’ansia?
Sì, ci sono diverse tecniche di rilassamento che possono aiutare a ridurre l’ansia, come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga, la visualizzazione guidata e le ginnastiche dolci come il thai chi o il Qi gong.
Come posso aiutare una persona cara che soffre di ansia?
Per aiutare una persona cara che soffre di ansia, è importante essere comprensivi, offrire sostegno emotivo, incoraggiare la ricerca di aiuto professionale, evitare di giudicare e imparare a riconoscere i segnali di disagio per poter intervenire tempestivamente. Nel caso di persone anziane che vivono sole è importante riconoscere che la solitudine può influenzare la risposta ormonale dell’organismo. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’isolamento sociale e la mancanza di relazioni significative possono innescare una risposta di stress nel corpo, che a sua volta può influenzare il sistema endocrino e la produzione di ormoni. Questa risposta può comportare alterazioni nel livello di cortisolo, l’ormone dello stress, nonché nel rilascio di altri neurotrasmettitori e ormoni coinvolti nella regolazione dell’umore e del benessere.
Conclusione
L’ansia può manifestarsi attraverso sintomi fisici e mentali che possono influenzare notevolmente la qualità della vita.
Comprendere i sintomi e le possibili soluzioni può essere il primo passo verso la gestione dell’ansia.
Tuttavia, è importante ricordare che ogni individuo è unico e che il trattamento dell’ansia dovrebbe essere personalizzato e supervisionato da un professionista qualificato.
Fonti per approfondire.
- Che cosa è l’ansia: basi biologiche e correlazioni cliniche, Riccardo Torta, Paola Caldera, Psicologia Clinica e Oncologica, Università di Torino, 2008, Pacini Editore S.p.A., Pisa.
https://www.pacinimedicina.it/wp-content/uploads/25594_interno-3B-1.pdf
- Lo studio del dr. Zeidan (2013) illustra come su 4 classi di meditazione per individui ansiosi, l’ansia sia diminuita più del 39% meditanto 20 minuti al giorno. Fadel Zeidan and others, Neural correlates of mindfulness meditation-related anxiety relief, Social Cognitive and Affective Neuroscience, Volume 9, Issue 6, June 2014, Pages 751–759, https://doi.org/10.1093/scan/nst041
- Abbiamo equivocato i concetti di paura e ansia? / LeDoux, Joseph in “PNEI review : rivista della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia : 2, 2018, Milano : Franco Angeli, 2018 , 2532-2826 – Casalini id: 4398681” – 5-21 p.
http://digital.casalini.it/10.3280/PNEI2018-002001
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